RAVEO
PERLA
CARNICA
PRESENTAZIONE:
“Da
diversi anni vivo a Raveo, piccolo paese carnico conosciuto per i suoi gustosi
e fragranti biscotti, le Esse di Raveo, e per l'annuale manifestazione di
Sapori di Carnia, rassegna gastronomica che permette di assaporare i prodotti
tipici di questa terra, preparati dalle sapienti mani dei suoi abitanti,e di
aggirarsi per i cortili e le tipiche vie del paese.
Incorniciato
da morbide colline e scaldato dal sole, Raveo regala suggestivi e preziosi
scorci al suo visitatore e sono proprio quegli scenari ed i suoi particolari
che amo del mio paese e che voglio condividere, muovendo dalle immagini da me e
da altri scattate, in vari momenti, nel corso degli anni.
Con
il disagio proprio di chi ha davanti una pagina vuota da riempire voglio
comunque tentare di raccontare la mia Raveo. Mi accorgo così di quanto profondo
sia il mio legame con questa piccola realtà carnica. Un viaggio nel mio paese
si rivela non il solito viaggio di cui conservo un ricordo, un'idea personale,
un'esperienza.
È
un qualcosa di molto più complesso e difficile da spiegare.
Le
immagini ancora una volta mi guidano la mano. È da lì, osservandole un poco,
che provo a partire nel tentativo di dare maggiore visibilità a questo luogo a
me così caro, nella speranza di costituire un piccolo riferimento per chi
voglia visitare questa zona ed, al contempo, un punto virtuale d'incontro per
chi voglia con me collaborare nel rendere più completo, vario e partecipe questo
inusuale viaggio.
Raveo
è situato nella Regione Friuli Venezia Giulia e precisamente in Carnia dove
rappresenta uno dei più piccoli comuni carnici.
A
518 m di altitudine, Raveo è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica.
Il
Paese, adagiato in una conca verdeggiante e soleggiata, si estende nella parte
nord-occidentale della provincia di Udine (da cui dista circa 65 km), tra i
monti delle Alpi Carniche, alle pendici del Col Gentile, tra i torrenti Degano
e Chiarsò.
Raveo,
che dista 21 km dal casello autostradale di Carnia (il quale immette sulla
A23), si raggiunge agevolmente proseguendo il proprio percorso dopo Tolmezzo,
nella direzione di Ovaro, ma svoltando a sinistra all'incrocio poco oltre Villa
Santina.
Sulla
destra, dopo aver oltrepassato il ponte sul torrente Degano, si incontra la
frazione di Esemon di Sopra, cui segue a pochi chilometri di distanza Raveo.
CENNI
STORICI.
Le
prime notizie documentate di Raveo risalgono al 1234, periodo in cui risulta
assoggettata alla Pieve di Enemonzo.
Nel
1278 il gastaldo di Carnia, Pietro di Paona, confessa di aver costretto i
contadini ed i massari del monastero di S. Maria in Valle di Cividale, da cui
dipendeva Raveo, a collaborare ai restauri del castello di Invillino.
In
realtà rinvenimenti di origine celtica e romana, concentrati in particolar modo
sul Monte Sorantri e tuttora sottoposti alla valutazione della Soprintendenza
per i Beni Archeologici del Friuli fanno supporre origini del paese ben più
remote rispetto a quanto sopra indicato.
Risulta,
poi, che la peste che invase il Friuli, tra la fine del XIV sec. ed il XV sec.,
provocò a Raveo nel 1360 una strage cui sopravvissero solo 7 persone che
divennero i padroni dei sette stavoli locali con area prativa attigua (si ha
notizia che sfuggirono alla peste Ariis, Bearz, Floride, Iaconis, Pecol,
Stiefin e Valino).
Raveo
conobbe, in un passato più recente, lo smarrimento provocato dai movimenti
tellurici del maggio e del settembre 1976, i quali colpirono violentemente
un'area già messa a dura prova, nel corso dei secoli, dalle pestilenze, dai
terremoti, dall'emigrazione, dalle guerre e da una terra non sempre generosa.
Il
paese, pur non registrando vittime, ne risultò gravemente danneggiato,
affrontando negli anni successivi con grande forza d'animo il periodo della
ricostruzione, che ha dato al paese l'aspetto prevalentemente moderno che
conosciamo oggi e lasciando trasparire, purtroppo solo in alcune parti, quello
che doveva essere l'assetto originario di Raveo con le sue imponenti case in pietra
e i suoi cortili "nascosti".”
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