IL SENTIERO DEL PELLEGRINO.
MONTE SANTO DI LUSSARI
UN SENTIERO DA RICORDARE CHE SARA’ CANCELLATO DA INDIVIDUI DA DIMENTICARE.
La sveglia suona dolcemente alle sei mentre a Basaldella dopo il cambio dell’ora, la luce appena dipinge il giorno.Pochi minuti per fare colazione sono già pronto come sempre carico di euforia come un bambino che deve scappare a giocare. Carico tutto sulla mia Ibiza mobile e alle 6.38 imbocco il casello autostradale di Udine Nord . Prendo direzione Tarvisio e il gioco è fatto. Mi immergo nei consueti spettacoli che mi avvolgono con dolcezza. Alle ore 7.35 esco al casello autostradale di Valbruna, mentre il mattino gioca con le sue luci e la natura, creando dei fantastici giochi di nebbia. Mi dirigo verso Camporosso e seguo le indicazioni per il Santuario del monte Santo di Lussari. Pochi minuti arrivo nei pressi della cabinovia del monte Lussari. Il giorno preannuncia un bellissimo cielo, mentre il sole inizia le danze facendomi compagnia con il suo calore e i suoi raggi.Pochi minuti e ancora seguendo i cartelli del Santuario del monte Santo di Lussari arrivo al parcheggio nei pressi di un cartellone che indica la Alpe Hutte, un bel Rifugio che dopo visiterò. Al parcheggio arrivo che sono le 7.40 circa. Il tempo di indossare gli scarponi e di caricare lo zaino in spalla e sono pronto. Finalmente si parte. Proseguo dritto sulla stradina che sale verso un piccolo centro abitato. Cento metri dopo, trovo l’inizio del sentiero molto bel segnalato. Sentiero c.a.i. nr.613. Per arrivare in cima al monte Santo di Lussari poco prima del bivio per il Santuario si prende il sentiero c.a.i. nr.617 che intuitivamente ci porta alla Croce di cima del Monte Santo di Lussari.
Domenica ho posato i miei passi, forse per l’ultima volta, sul bellissimo Sentiero del Pellegrino che dolcemente ci “portava” in cima al monte Santo e ribadisco SANTO di Lussari. Ogni passo posato sul meraviglioso e fantastico tappeto di neve mi ha regalato Emozioni bellissime che custodirò gelosamente nella mia memoria , sfogliandole di tanto in tanto come si fa con un bel libro. Un’escursione indimenticabile che come in ogni occasione è diventata una magnifica poesia di Montagna che con la compagnia dei suoi spettacoli mi accompagna lungo il sentiero. Ancora una volta i miei semplici passi mi hanno portato in alto nel mio modo antico di andar per monti sollevandomi prepotentemente e staccandomi dalla terra del nulla. L’unico grande modo che conosco di andar per monti , contraddistinto dal Silenzio, dalla fatica e dal Sudore. Lassù tra le mie nuvole, dove adoro posare i miei passi e la mia anima, esiste ancora un mondo affascinante Puro e di Valore dove tutto si guadagna solamente con la fatica e il Sudore. Un mondo in via di estinzione che tengo ben lontano dal consumismo, dalla fretta,dai primati, dai tempi,dall’agonismo,dai gps, dal chiasso, dal denaro, dalla politica, dal tecnologico, dall’eccesso,dal super. Un mondo dove ancora posso salire lentamente assaporando la gioia di ogni passo, rubando metro dopo metro preziosi silenzi, ineguagliabili saluti. Sono salito attratto dalla forza stupenda del cielo aggrappandomi alla musica di un ruscello, scappando dal nulla degli schiamazzi e dal rumore inquinante della città, scomparendo in compagnia della mia sempre più amata Solitudine. E passo dopo passo l’azzurro mi ha catturato portandomi via, mentre il Sentiero mi abbracciava forte con il suo calore come in un batuffolo di cotone, regalandomi stupendi pensieri, che con la complicità di luci e suoni surreali, creavano parole e frasi che avrebbero ballato su fogli bianchi di carta stampata.
Passo dopo passo sono salito lasciandomi guidare da impronte di Passione che hanno disegnato la via giusta verso il cielo . Una via di Tradizioni,Storie,Culture e lingue diverse che ha saputo unire meglio di qualsiasi altra politica tre Popoli diversi, uniti da un’unica Grande passione che è la cima del monte Santo di Lussari. Una affascinante cima che ha sorretto migliaia di Uomini,Donne e Bambini donando loro, in cambio di sacrificio,sudore e fatica, Spettacoli impagabili dal valore inestimabile. Ed infine da ogni stupendo istante che mi è stato regalato dai passi, come sempre ho riflettuto in compagnia della lentezza e sono arrivato ad una mia piccola e sgangherata conclusione, non certo per far polemica, che non è nelle mie abitudini, ma per far riflettere anche chi è delegato, forse suo malgrado, ad amministrare moralmente quelle che sono le varie associazioni che raggruppano i “nuovi alpinisti”…………….forse non è il caso di fare un passo indietro e insegnare a queste persone quella che è la Spiritualità della Montagna prima ancora di insegnare tutte la tecnologiche tecniche dell’Alpinismo? Non è il caso forse di ritornare ad insegnare che la Prima Regola da insegnare , con molta naturalezza, a chi va per sentieri è quella sacrosanta di SALUTARE CHIUNQUE SI INCONTRI SENZA MAI LASCIARE CHE GLI ALTRI LO FACCIANO PER PRIMI?!!!!. ..ehhh si Signori , proprio così, fateci caso……..Anche Domenica mentre salivo sul sentiero del Pellegrino, pochissime persone hanno risposto al mio saluto e guarda caso mi è parso di capire che queste persone , tra l’altro erano pure straniere. Penso che sia inutile fare un 7° grado oppure raggiungere altezze impronunciabili se non si ha la gioia di donare e ricevere il più bello dei saluti. Io penso che il segreto sia proprio tutto nel saper ritornare indietro e vivere la Montagna con Spiritualità salendo in cima con l’Anima prima che con gli scarponi.
Buona Montagna a tutti e felice Vita da Dorino.
IL SITO DEL SANTUARIO DEL MONTE SANTO DI LUSSARI.
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www.escursionando.net
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Caro Dorino quanto hai ragione . le tue parole mi lasciano un groppo in gola. Non solo per il sentiero del Pellegrino ma anche per il Prevala paradiso delle Giulie . Ho voluto ricordare tutte le Giulie anch'io a modo mio senza polemiche ma per come vorrei che restassero per sempre nella mia memoria .
RispondiEliminamandi
Luca
Caro Dorino, nel mio blog c'è un pensiero per te. E poi osservando le tue foto devo dire che pur cambiando luogo, molti sentieri...sono simili a quelli dove ho la mia casa a quota mt. 1800 circa ma in Valtellina...e che vedo purtroppo raramente.
RispondiEliminaCiao
Fer/
Fer/
Ciao Dorino, a costo di farci i complimenti troppo spesso qui trovo sempre bellissime foto, tanta poesia e riflessioni importanti. Spetta a noi educare i ns figli ai valori morali del rispetto del prossimo e il saluto, in montagna e non, è un gesto semplice ma denso di significato. Purtroppo l'ambiente in cui viviamo, la società odierna, non ci aiuta affatto in questo compito già di per sè non facile. E' dura insegnare a salutare il prossimo ai ns ragazzi quando nelle città dove campiamo è già un miracolo se non ti insultano ai semafori rossi se tardi un secondo a ripartire con la macchina !
RispondiEliminaciao un abbraccio Silenzi d'Alpe
bel racconto....
RispondiEliminapoi per me il lussari e sempre il lussari (sperando che non faciano piste e impianti)
pensa che ogni anno ci vado in inverno con gli sci e d'estate in mtb...
e' vero che la maggior parte della gente sono austriaci e sloveni ... ma quando io saluto quasi tutti rispondono sia atleti che famiglie...
sara' l'individualismo o la timidezza...mah
intanto saluto perche' mi sembra educato e doveroso per chi la montagna la vive o la vuol vivere allo stesso modo mio...
torna su al lussari... che magari ci si trova... e ce la raccontiamo davanti ad una birretta!
ciao
claudio
Io ho percorso il sentiero lo scorso anno ed è stata un'esperienza entusiasmante..ho notato che solo gli stranieri o quasi erano propensi a scambiarsi il saluto e far 2 chiacchere...la maggior parte degli italiani era lì in preda a una frenesia, una sorta di salita a chi arriva prima senza badare a null'altro. Complimenti per il tuo blog e pagina facebook. Saluti. marta
RispondiEliminaGrazie. I vostri complimenti nutrono la crescita di queste Pagine. Buona Montagna e Felice Vita da Dorino.Mandi
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