ROMANZI IN POCHI
CENTIMETRI.
L'ABITUDINE
DI SCOMPARIRE
di
Dorino Bon
Roma.
Autunno 1985. Una Volante della Polizia transita quasi a passo d’uomo nei
pressi della Stazione Termini. Fuori tira un vento fastidioso e piove.
All’interno tre “Sbirri”(Gli “Sbirri” sono quei Poliziotti che della Strada
fanno la loro Vita) si dividono il turno quasi ultimato. Si spartiscono
l’abitacolo di una nuova “Giulietta” che li ha portati nel ventre di una Roma
misteriosa e strana. Autista, Capopattuglia e Gregario. Ognuno con un compito
ben delineato. L’autista è colui che in gergo ha“manico”. Colui che deve far
“decollare” la Volante. Colui che deve vincere tutte le gare con il destino e
con i “cattivi”. Il Capopattuglia è l’Uomo “chiave”. L’Uomo che ha la
responsabilità del restante equipaggio. Il Capopattuglia è colui che deve saper
decidere in una frazione di secondo. E’ colui che deve
diventare,Avvocato,Psicologo,Psichiatra,Centometrista,Cecchino,Scrittore,
Ingegnere,Criminologo,Funzionario,Magistrato,tutto questo in pochissimi
secondi. Colui che deve dare l’esempio, divulgare i segreti del mestiere e
insegnare come si “avanza” sulla “Strada”. In questo caso è colui che deve
“insegnare” la professione al Gregario. Colui che lo deve “formare”, colui che
deve fare in modo che tutti tornino a casa dai loro Cari a fine turno. Colui
che tramanda “il modo di operare”. Tre Uomini che condividono un Grande Dovere.
Tre Esseri Umani al Servizio della Stato, al Servizio degli altri Esseri Umani,
al Servizio del Cittadino. Sui marciapiedi antistanti la stazione Termini
transita il “mondo”. Centinaia di Persone che vanno e vengono in tutte le
direzioni. Storie che si muovono nelle ore della Capitale. La Volante avanza
lentamente, elegantemente con il suo fascino, attirando gli sguardi. La voce
del gregario all’improvviso scuote il silenzio nell’abitacolo: “Torna
indietro!,Torna indietro! Hai visto quella?!!!”. Nel suo sguardo c’era qualche
cosa di strano!!! Torna indietro!!! Sono sicuro che ha qualche cosa da
nascondere!!!”.Il gregario si fa prendere da una foga impressionante al punto
di dimenticarsi completamente il suo ruolo in quell’istante. Lui è il Gregario.
In quel momento è il Poliziotto che deve far Tesoro del silenzio. Si rende
subito conto di averla fatta grossa. Vorrebbe sprofondare sotto i sedili,
vorrebbe non aver mai pronunciato ciò che aveva appena urlato, ma quello che ha
appena urlato ai suoi colleghi è frutto del suo Istinto. Non può farci nulla!
Quando l’Istinto gli suggerisce qualche cosa lui non può fare nulla per
trattenersi.Deve esternare le sue Sensazioni. Deve urlare al mondo ciò che
sente.E’ più forte di lui. Il Capopattuglia capisce immediatamente il suo
stato. Guarda dritto negli occhi l’Autista e senza proferire alcun suono cerca,
trovandolo , il suo sorriso di complice risposta. Il sorriso dei due illumina
dell’interno della Giulietta e contribuisce non poco a far tornare alla
normalità lo stato del Gregario. “Ma di chi stai parlando?!! Di quella ragazza
con i capelli rasati?!!”, chiede il Capopattuglia voltandosi lentamente verso
il gregario. “Si!”, risponde timidamente il Poliziotto. “Proprio lei!”
aggiunge. Il Capopattuglia guarda l’Autista e lo informa “Sta parlando della
Beppa”. Beppa è una delle tante persone che oramai hanno “preso la residenza”
all’interno della Stazione Termini. Ogni mattina, sempre allo stesso orario rimette
tutte le sue cose in un vecchio carrello della spesa e sparisce ritornandovi
solo la sera quando arriva l’ora di andare a dormire. Beppa è una ragazza
“truccata” dalla forza delle intemperie. Trasformata dal tempo e dalla
indigenza. A guardarla non può avere più di 20 anni. Capelli rasati e pelle
tatuata dallo sporco. Il Capopattuglia si gira nuovamente verso il Gregario e
lo rassicura spiegandogli che Beppa è una “residente” della “Termini” e non ha
mai dato fastidio a nessuno e nemmeno ha mai creato problemi. Il Gregario
ascolta attentamente ciò che il Capopattuglia decreta abbassando lo sguardo
quasi vergognandosi. L’Istinto ormai lo ha riposto lontano dalla coscienza e ha
di nuovo preso padronanza del silenzio. Un’altra lezione. Un altro elemento importante
da memorizzare, da trasmettere. “Beppa fa parte della Storia della Termini. Non
ha mai dato fastidio a nessuno.Non ha mai creato problemi. Scompare ogni
mattina e riappare ogni sera segnando le abitudini dei giorni e le Storie degli
anni.” Beppa riappare nella Polizia da Capopattuglia a Gregario. Tutti si
tramandano ad ogni nuovo ciclo, le consegne dell’Abitudine: “Beppa non ha mai
dato fastidio a nessuno. Non ha mai creato problemi. Scompare al mattino e
riappare alla sera.” Questo è ciò che il Capopattuglia riferisce ad ogni suo
nuovo Gregario quando al mattino e alla sera la Beppa appare sporadicamente .
Poi il Gregario a sua volta diventa Capopattuglia e l’abitudine si tramanda
trascinando via i mesi e gli anni, “Beppa non ha mai dato fastidio a nessuno.
Non ha mai creato problemi. Scompare al mattino e riappare la sera”. Di
Capopattuglia a Gregario gli anni sono passati. Le Volanti si sono susseguite
turno dopo turno ricoprendo una vita di chilometri. Ore 6.15 del 15 maggio
2010. Interno della Stazione Termini. Il corpo di una donna giace inerme dentro
un sacco a pelo. La donna è morta. La donna è Beppa. Il suo corpo giace
immobile a fianco del carrello della spesa che gli ha fatto da casa. La Polfer
effettua il primo intervento. Arriva anche la Volante di turno. Il
Capopattuglia si avvicina al corpo di Beppa, guarda l’Agente della Polfer e
abbassandosi su Beppa dice al suo collega: “ E’Beppa!! Non ha mai dato fastidio
a nessuno. Non ha mai creato problemi. Scompariva al mattino e riappariva alla
sera.”. I Poliziotti cercano i suo documenti. Nulla. Solo l’Abitudine che
conoscono da sempre : “Beppa non ha mai dato fastidio a nessuno. Non ha mai
creato problemi. Scompare al mattino e riappare alla sera.”. Alcune ore dopo il
ritrovamento della donna morta,durante l’ispezione cadaverica, nascosta in una
panciera che Beppa indossava, viene rinvenuta la sua carta d’identità che
sancisce la sua identità. Beppa si chiamava Carmela Cadorni. L’Agente che
rinviene il suo documento impallidisce e corre velocemente dal Funzionario che
si trova a pochi metri da lui svelandogli la vera identità di Beppa. Carmela
Cadorni era scomparsa da Roma nel 1981 riempiendo tutte le cronache di quegli
anni e degli anni successivi. “Beppa non ha mai dato fastidio a nessuno. Non ha
mai creato problemi. Scompare al mattino.............”, ma questa volta non
riapparirà mai più.I fatti e i personaggi di questo racconto sono frutto della
fantasia. (ma non escludo che in qualche parte del mondo fatti simili possano
essere accaduti)
(Dorino
Bon)
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