GRAN TRAIL CORMAYEUR
Una nuova corsa a Courmayeur
ai piedi del Monte Bianco, lungo i sentieri storici della Val Veny e della Val
Ferret
13/14 LUGLIO 2013
PROGRAMMA
COMPLETO,PERCORSO,STORIA,ISCRIZIONI,REGOLAMENTO
LA STORIA
“Col de la Seigne
Il Col de la Seigne era un
passaggio già noto ai Romani e continuò ad essere usato fin in epoca medievale,
periodo durante il quale le favorevoli condizioni climatiche consentivano
l’utilizzo di passaggi alpini in alta quota per molti mesi all’anno.
Bisogna però aspettare il 1863
perché il Tour du Mont Blanc, e soprattutto il Col de la Seigne, assuma un
ruolo di spicco nei racconti dei viaggiatori e alpinisti inglesi. John Ball,
presidente dell’Alpine Club, cita espressamente il Col de la Seigne
annoverandolo tra i più bei punti panoramici di tutto il percorso, in grado di
“rendere sempre questa parte della via estremamente interessante per i veri
amanti della natura”.
La seconda guerra mondiale
La Casermetta al Col de la
Seigne testimonia un periodo di difficile convivenza tra le nazioni al di qua e
al di là delle Alpi, rappresentando infatti un avamposto lungo la frontiera tra
Italia e Francia costantemente sorvegliato da un presidio militare.
Negli
anni Trenta, con il salire della tensione internazionale, nel settore del Monte
Bianco si svolsero spettacolari esercitazioni con manovre di reparti militari
in alta quota. Il momento più buio vissuto in questi luoghi è legato al secondo
conflitto mondiale, durante il quale il Col de la Seigne fu teatro di uno degli
attacchi sferrati dall’esercito italiano alle spalle di una Francia ormai
battuta dalla Germania nazista.
Ancora oggi sono riconoscibili
ovunque in quest’area i resti delle fortificazioni e delle postazioni di tiro
ed i sentieri tra il Mont Fortin ed il Col Chavanne ricalcano i vecchi
camminamenti militari.
Molti fatti storici hanno come
scenario la Val Veny. In particolare la tragedia dell’aereo militare B-17
“Flying Fortress” che intorno alle ore
4:00 del 1° novembre 1946 si è concluso improvvisamente e catastroficamente
schiantandosi sull’ Aiguille des Glaciers, a 3800 metri d’altitudine,
all’estremità sud-ovest del massiccio del Monte Bianco. L’impatto è stato tale
che l’aereo si disintegrò completamente, disperdendo parti meccaniche ed i
resti dei corpi dei suoi 8 uomini d’equipaggio, su una vasta area su entrambi i
lati del confine.
La casermetta
Dopo la fine del secondo
conflitto mondiale, la storia della Casermetta prese finalmente una strada
diversa. Nell’inverno del 1945, un gruppo di aspiranti allievi maestri di sci
si riunì, sotto la direzione di Francis Salluard, per ridare vita alla Scuola
di Sci Monte Bianco. Le difficoltà erano considerevoli, le risorse economiche
scarseggiavano e le attrezzature sciistiche difettavano, così gli aspiranti
allievi si appropriarono degli sci bianchi di frassino abbandonati
dall’esercito tedesco al Col de la Seigne durante la precipitosa ritirata che
seguì il 25 aprile.”
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