PASSEGGIANDO
EMOZIONI
D’ALTA QUOTA
Escursioni
in montagna, informazioni sui sentieri sui rifugi e vette con fotografie
soprattutto delle nostre Dolomiti.
diTommaso
FORIN
PRESENTAZIONE:
I
primi pensieri ......
“Dopo
aver gestito siti Internet per altri ho pensato che avrei finalmente potuto
condividere, attraverso il web, la mia passione per la montagna , utilizzando
la fotografia come strumento. Mi sono finalmente deciso e velocemente domenica
15 Gennaio 2006 ho acquistato questo dominio.
La
montagna, per me, è una passione e una sfida. Ogni camminata è una sfida perchè
non so mai come reagirà il fisico allo sforzo e alla fatica. Stancarmi, ma
ritornare "vincitore" è una soddisfazione. Riuscire di domenica in
domenica a migliorare la resistenza è una sfida alla vita di tutti i giorni che
mi fa restare in ufficio, troppo spesso seduto davanti ad un PC, senza riuscire
a consumare tutto quello che mangio e che non è eccessivo.
Ma
la montagna è forza, energia che si sprigiona dai massi dolomitici. Un
obiettivo di queste pagine web è documentare questa forza della natura e
cercare, nel limite delle mie capacità, di trasmettere le emozioni che una
camminata in montagna mi trasmette.
Ed
ecco qui di seguito un aggiornamento, quello che mi sento come
fotografo-escursionista nel 2011, 5 anni dopo l'inizio di questo progetto.
Marito,
padre di tre figli, fotografo escursionista …… qui si gioca il mio compromesso
di vita e il mio modo di essere fotografo ed escursionista.
All’alba
dei 40 anni, con una diagnosi di menisco rotto, ho cominciato pian piano a
frequentare nuovamente la montagna e a divertirmi nel raccontare le mie
escursioni in questo sito, www.passeggiando.it. Per raccontare delle escursioni
è opportuno avere delle fotografie, e una fiammante Canon EOS 300D poteva fare
allo scopo. Da qui è stato un crescendo continuo, che ha trovato sempre nuovi
stimoli.
Penso
che per avere dei risultati è necessario focalizzare la propria attenzione su
temi specifici visto che il tempo è sempre poco. Per questo il mio interesse è caduto quasi
esclusivamente sulla fotografia di montagna, e non come inizialmente pensavo su
vari generi. Ma l’appetito vien mangiando, e le pur semplici ma lunghe
escursioni sono pian piano state sostituite da brevi ma frenetiche escursioni
che hanno come obiettivo la caccia all’alba o al tramonto (gli orari migliori
per la fotografia), con orari impensabili per me fino a qualche anno fa,
camminando spesso alla sola luce della lampada frontale, con il buio e in mezzo
alla montagna. E’ così diventato normale svegliarmi alle 2,30 di notte per
partire da casa alla volta della montagna, camminate veloci per arrivare in
quota e aspettare l’alba. Spesso da solo. Altre volte mi sono preventivamente
portato in quota e poi sono comunque partito con il buio per raggiungere la
location designata.
La
tipologia di location prescelta per i miei scatti è un’altra delle mie
peculiarità.
La
foto di montagna è per me diventata negli ultimi due anni la foto dal luogo più
sperduto, in mezzo ai monti dove pochi arrivano all’alba o al tramonto. Luoghi
dove quasi nessuno arriva con il cavalletto, dove è già tanto arrivare come
faccio con due corpi macchina e due obiettivi sempre a tracolla per essere
pronto in ogni momento e ridurre al minimo le perdite di tempo durante il
cammino. Dove è essenziale avere delle batterie di scorta per le macchine
fotografiche (è necessario riuscire a scattare anche a temperature di -20°) e
per la lampada frontale. Senza dimenticare il vestiario che deve essere sempre
abbondante e la necessaria scorta di acqua e qualche cosa da mangiare e i
ramponi, alle alte quote sempre necessari, sia d’inverno che d’estate.
D’inverno
poi tutto si complica ancor più, ci sono le ciaspe da portare …..
Tutto
questo materiale potrebbe sembrare esagerato, però questo è anche il mio modo
di cercare il risultato, nessun compromesso, nessun rischio di fallire la
missione, pena una mezza giornata di ferie buttata via.
Infatti
il mio compromesso di vita è proprio questo: quasi mai esco in montagna nel
weekend che dedico alla famiglia, ma lo faccio durante la settimana prendendo
ferie. Per sprecarne il meno possibile studio percorsi tali da riuscire ad
essere di ritorno presto in modo poi da andare al lavoro nella seconda parte di
giornata se ho fatto l’alba, o viceversa se il progetto è per il tramonto.
Tutto ciò è possibile solo con un discreto allenamento fisico, e per questo
motivo esco a correre un paio di volte alla settimana, cosa che mi fa
oltretutto sicuramente bene.
La
fotografia è perciò solo una parte del progetto, prima vi è la preparazione, la
scelta della location e il necessario allenamento per riuscire ad arrivare nei
tempi previsti all’appuntamento con l’alba o il tramonto.
Non
ho mai rincorso concorsi o altro, fin’ora mi sono concentrato nel far crescere
il mio sito web, che conta d’estate fino a 1000 pagine lette al giorno grazie
alle notizie che gli appassionati di escursionismo trovano. In quest’ultimo
periodo stanno nascendo nuove opportunità, che penso siano il frutto di un
lavoro realizzato senza fretta ma con una continua ricerca del miglioramento
che mi ha dato grandi emozioni e soddisfazioni. Quello che raccolgo in montagna
nell’assistere per lo più da solo al sorgere del sole è unico, un turbinio di
emozioni, per l’escursione coronata dal successo, per la maestosità del
paesaggio che ogni volta mi trovo di fronte …….. e le fatiche così non si
sentono, i momenti duri si sopportano perché la ricompensa è sempre grande. E
ogni volta mi sovviene quella bellissima frase dell’amica Agnese che sintetizza
in modo perfetto questi momenti:
"Quando
sei a quell'altezza tu non sei più solo, sei così vicino al cielo che la
sensazione è quella di farne parte, non sei più un uomo ma sei parte
dell'universo, ed ogni volta che ci pensi vivi la nostalgia di questa bella
emozione."
Per
puro caso sono Canonista:
ho
due corpi macchina, una EOS 40D e una EOS 5D con battery grip. In escursione ho
sempre montato sulla 40D un EF 70-200 L F4 IS USM (da un mese) con un
moltiplicatore 1,4 di focale, mentre sulla EOS 5 D monto un EF 16-35 F2,8 L II.
In più (se ne stanno quasi sempre a casa) ho un EF 24-70 L F 2,8, un EF 300 L
IS USM.
Dimenticavo
…. la diagnosi del menisco rotto era assolutamente sbagliata !”
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