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venerdì 8 aprile 2016

VIAGGIO IN BICI BASALDELLA ROMA



La partenza da Lestizza (Giannino)

VIAGGIO IN BICICLETTA DA BASALDELLA (UD) A ROMA
BASALDELLA-LESTIZZA- ABBAZIA DI POMPOSA



Sportwear Friulano.Essenza di carattere.


Lunedì 30 aprile 2007. 


Basaldella-Lestizza-Abbazia di Pomposa.





Il luogo di partenza di questo viaggio “sogno” almeno sulla carta è cambiato. Non più Basaldella di Campoformido, ma Lestizza. Quindi per rimanere coerente con le mie idee e principi pedalando i sella alla mia cavallina”. Ieri sera seguendo la SS353 e la S.P.3 ho raggiunto Lestizza. Quindi per quanto mi riguarda il mio viaggio è partito da Basaldella.


Ore 6.52 parto alla volta di Lestizza dopo aver salutato il grande Marco Cabbai di SUI MONTI.IT che ci ha raggiunti a Basaldella per un saluto.Il cielo è ancora grigio. Che buffo per un mese non ha mai piovuto. I giorni trascorrevano in un clima di allarme mondiale sulla siccità. Ogni giorni si assisteva a proclami su quello che sarebbe stato un periodo storico sulla siccità e sui suoi danni.. Durante la notte invece, pochissime ore prima che dovessimo partire…tuoni,lampi, fulmini, saette e giù pioggia a più non posso. Previsione meteo per la settimana: Pioggia, pioggia e…..pioggia!!”, ma che strano. Dovrei essere nervoso, preoccupato invece nonostante tutto sto da Dio.


Ore 7.06 siamo pronti. Ultimi saluti. Saliamo in bici e con una spinta sui pedali diamo potenza alla fantasia. Tutto non è più un sogno. Siamo partiti da Lestizza. Un’occhiata al contachilometri: segna 94 km ed in poco tempo in direzione di Talmassons segna la velocità di 25 km/h. Poco tempo immersi nei nostri verdi ed entriamo a Flambro dove imbocchiamo la “vecchia” ferrata. Li l’amica linea bianca mi prende per mano. Il viaggio è iniziato bene. Mi sento leggero,nonostante il peso della mia cavallina e dei bagagli . Procediamo in linea indiana raccogliendo i km inseguendo l’inseparabile linea bianca che fa scorrere all’infinito i nostri pneumatici. Procediamo spediti come una “schioppettata” verso Portogruaro. Nella mia mente appare per la prima volta un pensiero dominante : “prima o poi dovremmo bucare”. Tutto “scivola” via che è una meraviglia. I chilometri girano con i nostri pneumatici a più non posso. Da non crederci! Il cielo continua ad essere grigio, ma ancora non piove.. Dopo qualche ora di viaggio Giannino mi allarma . Un fastidioso “glen-glen” sulla sua “fuoriserie Mercedes”rompe la serenità. Pochi minuti di prove tecniche in movimento e per fortuna troviamo una risposta al fastidioso rumore.Si trattava della boraccia messa male.Il traffico è tranquillo e fino ad ora è tutto okei. Quasi tutti rispettano il nostro modo “lento” di viaggiare”.


Alle ore 9.40 in compagnia dei nostri pensieri che volano come aquiloni ci ritroviamo a toccare la realtà. Siamo già a San Donà ed il contachilometri segna 163 km.


Il cielo è ancora velato e i tenui raggi di sole che si intravedono ci spingono con una forza incredibile. Sono già quasi tre ore che pedaliamo, ma nemmeno ce ne siamo accorti. Se continua così……..!!!!!Siamo sulla ss14 e qui ahimè ci prendiamo un due sfiorate da alcune “bisarche” le abbiamo ricevute. Vabbè non importa! Non tutte le persone sono uguali. Devo dire per onore di cronaca che la maggior parte dei camionisti e automobilisti ci hanno rispettato. Qualcuno addirittura per non metterci in pericolo si è anche fermato e dopo ci ha sorpassati. Veramente brava gente.Si va avanti ancora . Il bel tempo sta tenendo duro per fortuna non piove.


Ore 12.14 comunichiamo all’amico, nonché cronista Marco Cabbai, gestore del fantastico angolo SUI MONTI.IT che stiamo uscendo dalla caotica e chiassosa Marghera. Pedalata dopo pedalata continuo a rincorrere la mia fantastica amica “linea bianca” che continua a farmi compagnia. Ogni suo metro l’ho visto intensamente, facendo rotolare sul suo bianco la mia mente. Pedalata dopo pedalata avanzavo facendo giocare i miei pensieri con l’orizzonte infinito pieno di magnifiche sorprese che si impigliavano tra i miei sguardi. Pedalavo senza dar peso ne alla velocità ne hai km percorsi, gustandomi il tempo che avevo magicamente a disposizione e che a lungo avevo desiderato.


Alle 14.00, dopo aver saltato il pranzo, senza nemmeno accorgerci ci ritroviamo a fare una sosta a Codevigo. Siamo sulla mitica “Romea”-SS309. (Chioggia-Ravenna) che differenza dalla SS14!! Questa a confronto sembra un’autostrada per bici. Il contachilometri segna Km233. (Sono quasi sei ore che pedaliamo). Codevigo si trova a circa 10 km da Chioggia. Il morale vola altissimo che quasi non si vede. La debole luce di un sole che gioca a nascondino continua a spingerci con la sua forza. Lentamente siamo volati sulle ali di un soffio di vento.


14.34 si riparte sul tappeto della magnifica SS309.


14.54 ci entra nell’anima imprimendosi nella memoria il primo traguardo importante! Ghioggia. Decisione unanime: “Si continua!”. Ore 15.43 sosta meritata per un boccone (finalmente!!) a S. Anna di Chioggia. Il contachilometri segna 252 km. Mentre attendiamo due buonissimi panini e birra Giannino “picchigna” con il cellulare Samsung Sgh D600, messoci a disposizione dall’amico Max Raffl e riesce ad impostare le funzioni per l’invio delle immagini al buon Marco Cabbai che da questo momento darà il via alla fotocronaca ondine del nostro fantastico viaggio (Grazie mille Marco!). La bici mi cade in continuazione . Forse la stanchezza mi fa perdere un po’ le staffe. In questo viaggio infatti mi sono ferito diverse volte con gli spigoli vivi del mio carattere , ma proprio lo stare “assieme a lui” mi è servito per iniziare a smussarli.


Ore 16.30 dopo aver gustato due buonissimi panini e due birre freschissime, abbiamo ripreso a rincorrere la nostra linea bianca in sella alle nostre “cavalline”.


Oere 17.36 la forza che abbiamo nelle gambe ci sorprende. A Porto Tolle decidiamo di effettuare un’altra sosta. Giannino entra in supermercato per viveri di emergenza e così gli scivolano due birrette. Niente male. Il contakm segna 278 km.


Ci gustiamo le birrette assieme al tempo che passa lentamente e alle 17.52 si riparte sulla mitica SS309 accompagnati da spettacoli che dipingono la mente con i colori fantastici, mentre la natura che ci circonda ci offre la colonna sonora del nostro meraviglioso viaggio. Ancora una volta la decisione è unanime: “si va avanti!”


19.07 arriviamo davanti all’Abbazia di Pomposa (FE). Foto di rito da inviare al Grande Marco (il nostro Fotocronista). Altra incazzatura. La bici cade nuovamente e io mi faccio nuovamente male contro gli spigoli del mio carattere di M..! Ma per fortuna c’è qualcuno che mi rimette subito in riga!


Il tempo è scivolato via e non ci siamo nemmeno accorti di quante ore abbiamo fatto in sella. Ogni pedalata di passione ci ha spinti con la sua fantastica forza facendoci entrare in splendidi paesaggi che si sono impressi come poesie nelle nostre menti. Mi ero quasi dimenticato del contakm. Un’occhiata e mi appunto sul quaderno azzurro magico, dove prendo gli appunti del viaggio, i km totali percorsi da questa mattina: 296. Un rapido calcolo e dopo aver sottratto i 94 della partenza il risultato è 202 km. (ho fatto il calcolo più volte. Non ci credevo)


Comunico subito i dati a Marco che da Udine aggiorna i dati sul sito. Chiediamo quindi dove possiamo dormire in zona e sicuramente non a caso, ci indicano l’Ostello che si trova poco distante. Poche pedalate e ci siamo! Dopo mille tiri tere riusciamo ad impietosire l’addetta alla reception che trova una “camera” anche per le nostre “cavalline”. Una doccia, un cambio ed è ora della cena.


Scendiamo ed in sala da pranzo ceniamo con un gruppo di ragazzi meno fortunati di noi. Un incontro che mi farà vedere il resto del viaggio con altri occhi. Tutto grazie al loro importante sorriso e alla loro grinta con la quale affrontano le avversità della vita. Come per incanto le “stronzate” tipo la caduta della bici mi scivolano via. Ho avuto l’onore di incontrare questri ragazzi, la maggior parte infermi. Ragazzi pieni di voglia di vivere, dipendenti quasi totalmente da altre persone, ma nonostante tutta la loro sofferenza riuscivano a donare a chiunque la preziosa luce del loro sorriso e del loro sguardo. Grazie ragazzi!!!


Racchiusa nello scrigno del cuore la preziosa lezione della vita non mi resta altro che andare a nanna, ma quasi tutta la notte la impiego a riggirarmi (mentre al mio fianco Giannino è impegnato a “tagliare” legna).


E’ quasi giorno e…………sta piovendo….





LA CRONACA CONTINUA  NEI PROSSIMI GIORNI……………………..


La Fotocronaca del viaggio è stata inoltre seguita , giorno per giorno, dal sito SUI MONTI.IT di Marco Cabbai.






Ostello di Pomposa





Usciamo da Marghera.






Passando per Chioggia.




Sosta panino e birra . S. Anna di Chioggia.






Arrivo alla Splendida Abbazia di Pomposa (FE)





L'Ostello di Pomposa.


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VIAGGIO IN BICICLETTA BASALDELLA ROMA




VIAGGIO IN BICICLETTA DA BASALDELLA A ROMA.
3^ PUNTATA

ABBAZIA DI POMPOSA -MONTEFIORE CONCA

martedì1° Maggio 2007 


Il giorno finalmente sta prendendo attimo dopo attimo il posto della notte colorando ogni angolo con la sua luce. Ho dormito poco, facendo compagnia ad un piccolo temporale e alla musica della pioggia che scendeva. Dovrei essere nervoso per la pioggia e invece mi sento tranquillo mentre il tempo scivola via leggermente. Il mattino avanza e incredibilmente accompagna un raggio di sole fino dentro la nostra camera. Lo seguo affascinato fino nel cielo colorato di azzurro e qualche nuvola pannosa è alla ricerca delle sue amiche. In poco tempo siamo pronti. Pochi minuti e ci ritroviamo alla sala colazioni dell’Ostello di Pomposa. Ricca colazione e alle 08.06 dopo aver preparato le “cavalline” si riparte per il nostro affascinante viaggio in equilibrio sul sottile filo che unisce mente e lunghe distanze. Un ultimo saluto ad alcuni ospiti dell’ostello e con la forza del loro sorriso e dei loro sguardi, diamo il via alla nostra fantastica pedalata. Uno sguardo veloce al contachilometri. Segna la bellezza di 296 km. Un po’ di mal di stomaco mi fa preoccupare, ma cerco di non pensarci. Dopo alcuni chilometri di SS309 mi fermo in una stazione di servizio e chiedo se posso usare il bagno. Risposta del gestore (extracomunitario):”non ho le chiavi”. Meditate gente, meditate!!! Anche questo serve per imparare a vivere. Riprendo a pedalare, pochi minuti e mi rifermo in un’altra area di servizio. Questa volta per fortuna tutto okei. Pochi minuti e si riparte. Mi rimetto in equilibrio sulla mia amica linea bianca. Le nuvole con la complicità del vento, si sono riunite davanti a noi e ci stanno attendendo. Oggi anche la forza del vento ha tentato di ostacolarci. Come al solito ha vinto la forza delle nostre menti. Qualche goccia di pioggia ci avverte che ci dobbiamo fermare e prepararci. Due sacchetti di nailon di quelli comunemente usati per la spesa ai piedi e un po’ di nastro isolante sostituiscono egregiamente un accessorio da 45 euro circa. Indossiamo anche il kwei e via sotto la prima pioggia a raccogliere sensazioni uniche. Ore 11.00 decidiamo di fermarci riparandoci sotto la pensilina di una stazione di servizio. Il contachilometri segna 346. Dopo 20 minuti decidiamo di ripartire. Ci fidiamo delle indicazioni stradali all’italiana e dopo qualche chilometro ci ritroviamo imprigionati nella nostra “ALCATRAZ”. Senza saperlo siamo in tangenziale in una giornata di festa mentre tutti sfrecciano al mare.Siamo finisti per sbaglio nella tangenziale che porta a Rimini. Una grigia e terrorizzante gabbia d’acciaio. Per fortuna i camion non possono circolare. Passiamo mezz’ora d’inferno nonostante gli automobilisti ci rispettino con il loro comportamento molto prudente e da ammirare. Dopo mezz’ora da incubo finalmente riusciamo ad uscire, ma non è finita. Chiedendo informazioni sulla strada per Rimini ci ritroviamo in continuazione sulla tangenziale.Finalmente dopo un’eternità che ha messo a dura prova i nervi di Giannino (per dir la verità non molto saldi!), un’indicazione preziosa fa si che i pneumatici delle nostre “cavalline”si posino sulla statale 16 “Adriatica”. Qui le”cavalline” riprendono a galoppare tranquillamente.

Ore 13.14 ci fermiamo per una sosta nei pressi delle Saline di Cervia. Piadina e birra in compagnia di alcune simpatiche oche romagnole (anche loro adorano la piadina) il contachilometri segna 386 km. Finalmente il terrore ALCATRAZ è finito! Ci gustiamo sotto i raggi di uno splendido sole due squisite piadine calde “costruite” accompagnate da due fresche e spumeggianti birre che scompaiono immediatamente (forse evaporate con il caldo!). Qualche minuto per le ultime informazioni sulla strada da prendere e siamo pronti . Si risale sulle nostre “cavalline” e via! Direzione Rimini sempre in equilibrio sulla linea bianca dell’”adriatica”.

Pedala che ti pedala alle 15.04 arriviamo alla Patria del ciclismo “Cesenatico”. Continuiamo in direzione Rimini tra lungomare e Adriatica. Dopo qualche minuto di tentennamenti per fare una foto sul mare, puntiamo decisi verso una strada che porta al mare. Una manciata di pedalate e davanti ai nostri occhi, tra mare e terra, appare una magnifica sorpresa regalataci dal destino. Il magnifico monumento dedicato al “Pirata” Marco Pantani. Le foto si susseguono a raffica. Una foto sulla spiaggia e via sul lungomare verso Rimini. La giornata iniziata con la pioggia continua con un bellissimo sole. Le pedalate si rincorrono raccogliendo le immagini di bellissimi paesaggi e momenti unici destinati a tatuare l’anima e la memoria. Le ore ci inghiottono senza farsi vedere ne sentire. Da Rimini puntiamo verso Urbino passando per Tavoleto. Si inizia a salire Signori. Si va lentamente verso le cartoline dell’Umbria. Si avanza rincorrendo ancora la linea bianca che per fortuna non ci lascia mai soli. La stanchezza nonostante la salita non si sente, mentre gli spigoli vivi dei nostri caratteri ci fanno male a vicenda, spuntando all’improvviso no dopo l’altro. Ehh si li sono dolori!.

Il sole scende lentamente colorando di un’affascinante colore l’orizzonte che ci attende. Ultima arrampicata ed eccoci arrivati in località Montefiore Conca (Rn) che si trova a 30 km da Rimini e 28 da Urbino. Un panorama bellissimo colorato dai giochi straordinari della luce della sera. Sono le 20.17. Decisione unanime presa assieme all’Orso Yoghi: ci fermiamo. Il contakm segna 454. Un breve calcolo e il risultato è che oggi abbiamo pedalato per 158 km. Entriamo in un albergo-pizzeria-ristorante. La titolare ci accoglie con una notizia non molto positiva, l’albergo è chiuso. La imploro e in qualche minuto appare la disponibilità della camera e impietosita allo stremo la signora ci trova anche un posto sicuro per le “cavalline” d’acciaio. Mezz’ora e siamo pronti per andare a cena. Passeggiata fino al centro storico e cena nell’osteria del fantastico Castello di Montefiore Conca. Tra il gusto meraviglioso di una succulenta bistecca cotta alla brace, la freschezza di una birra e l’allegria di un buon bicchiere di vino la serata è passata e alle 23.00 si spengono i riflettori su questa seconda fantastica pedalata. Anche oggi le migliaia di pedalate ci hanno magicamente trascinato attraverso paesaggi stupendi, solidarietà affascinanti, profumi inebrianti e specialmente ci hanno ancora una volta fatto apprezzare lo scorrere lento del tempo prezioso.



www.comune.montefiore-conca.rn.it

CONTINUA..........



La partenza dall'ostello di Pomposa


Sosta a Ravenna per pioggia






Sosta a Cervia per Piadine e birre.



Anche le oche adorano le piadine.





Studio percorso.





In attesa di Del Piero e della Chiaboto.




Nuovamente in viaggio.










Foto d'obbligo sotto il Monumento al "Pirata".













Cena all'Osteria al Castello di Montefiore Conca




La piazza di Montefiore Conca





CONTINUA......
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