PREMIO ITAS 2020
46 EDIZIONE
IL LIBRO DELLA NEVE
Di Franco Brevini
IL MULINO EDIZIONI
DESCRIZIONE:
46 EDIZIONE
IL LIBRO DELLA NEVE
Di Franco Brevini
IL MULINO EDIZIONI
DESCRIZIONE:
“«…stavamo risalendo la seraccata
verso i 3.600 m e il vento, che aveva soffiato nei giorni precedenti, aveva
cancellato i segni dei crepacci. Quando ci fui sopra, il ponte di neve si
sbriciolò e io precipitai nella voragine per 15 m, l’equivalente di cinque
piani di una casa. Rimasi appeso alla corda, ondeggiando nel vuoto con gli sci
ancora ai piedi. Appena mi riebbi dallo spavento, cominciai a guardarmi
intorno, affascinato dalla misteriosa stratigrafia del ghiaccio. Poco dopo però,
con i primi brividi di freddo, giunsero anche le domande: “Cosa ci faccio io
qui dentro?”»
Chi non ricorda lo stupore e
l’incanto dei risvegli dell’infanzia, quando cadeva la neve? Ma anche da adulti
continuiamo a rivivere quella magia, ogni volta che la bianca signora
dell’inverno fa la sua comparsa. Di là dalla fiaba natalizia moderna, la neve
si è trasformata nei secoli, così che il «crudo verno» degli antichi non è più
associato al freddo, alla paura e alla fame, ma, oggi, al tempo libero e allo sport.
La neve ha prestato il suo candore alle donne cantate dai poeti; ha sollecitato
la sensibilità degli artisti, da Brueghel, con i suoi pattinatori sui canali
gelati, ai vellutati paesaggi degli impressionisti, alle raffinate stampe
giapponesi; al cinema è un infallibile dispositivo classico del thriller; in
molti romanzi e racconti una presenza chiave: si pensi a Zanna Bianca, alla
Montagna magica, alla Regina delle nevi, o a Frankenstein, in cui una abnorme
creatura si aggira sul pack polare e sui ghiacciai del Monte Bianco. La
ritroviamo nella ricerca scientifica, nelle imprese degli esploratori polari,
nelle guerre (da Annibale a Napoleone, fino alla nostra «guerra bianca»), nella
diffusione degli sci, nella nascita dell’alpinismo e del turismo di montagna.
Una storia emozionante, che si nutre della stessa esperienza dell’autore e che
comincia con un microscopico fiocco esagonale per giungere alle sfide
metafisiche che le vette più famose lanciano agli scalatori degli 8.000
himalayani.”
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